Il Museo Mambrini
WHAT’S ON
I materiali conservati
Il Museo vanta una vasta gamma di reperti archeologici che coprono un ampio arco temporale e una importante collezione di opere d’arte storico-artistiche. Gli oggetti esposti e conservati testimoniano la ricchezza e la diversità della storia e della cultura del territorio, fornendo al visitatore un’occasione unica per immergersi nel passato e ammirare capolavori dell’archeologia e dell’arte.
- I Materiali Archeologici
Sono esposti nelle sale e conservati nei depositi del museo reperti archeologici databili dalla Preistoria (neo-eneolitico) al Medioevo.
– Materiali da costruzione ed architettonici
– Ceramiche (bucchero, frammenti di ceramica attica, ceramica comune e da fuoco, frammenti di anfore, lucerne, ceramica a pareti sottili, ceramica a vernice nera, terra sigillata, ceramica tarda…)
– Monete (molte facenti parte della collezione di Mons. Domenico Mambrini, altre recuperate durante gli scavi o grazie a rinvenimenti fortuiti)
– Metalli
– Vetri (in particolare balsamari e bottiglie in vetro soffiato venuti in luce nel corso degli scavi nella necropoli di Mevaniola)
– Decorazioni scultoree (da segnalare i reperti scultorei provenienti dall’Abbazia di S. Ellero, databili dalla fase paleocristiana alla fase romanica)
- I Materiali Storico-Artistici
Preziosa e variegata la raccolta di opere artistiche. Si conservano affreschi medievali e rinascimentali, sculture, ceramiche e dipinti dal XIII al XIX secolo.
La raccolta è arricchita da un gruppo di opere proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, da una piccola ma pregevole donazione della contessa Cenni Bezzi Castellini (dipinti, argenterie, ceramiche, vetri, oggetti vari), ma anche da una collezione di armi e oggetti metallici. Da segnalare un gruppo di oggetti sacri (reliquiari, statuette devozionali, argenterie…) raccolti dal Mambrini e proveniente da chiese locali, fra cui pregevoli paramenti sacri (pianete, dalmatiche, piviali, stole talari).
Molti materiali sono stati schedati grazie ai contributi della Legge Regionale 18/2000. Le schede sono consultabili a questo link