La pieve di S. Zenone è di origini antichissime, probabilmente trecentesche, e nel tempo ha goduto di notevole importanza, dal momento che dipendevano da essa le parrocchie di San Mamante alle Chiesuole e quella di San Lorenzo a Porcentico, e al suo fonte battesimale si portavano i neonati delle parrocchie di Pettola e Santa Marina. Era dotata di arredi sacri di grande valore, come il crocifisso smaltato, ora conservato presso la Diocesi, realizzazione tipica della produzione limosina del XIII secolo.
La dedicazione della Pieve a San Zeno è, forse, da mettere in relazione con un reliquiario d’argento contenente un dito del santo. La chiesa di San Zenone attualmente presenta una facciata tripartita che è frutto dei lavori di restauro del 1925, in seguito ai gravi terremoti degli anni precedenti.
La facciata è in discrete condizioni, così come il campanile risalente all’anno 1891, su cui continua a svettare la banderuola, che di tutta la struttura è la parte meglio conservata, ma l’edificio è privo di copertura e un muro perimetrale è crollato. Isolata nella campagna silenziosa, la chiesa ispira la poesia dolce e malinconica che la visione delle rovine infonde nell’osservatore.